Viaggio alla (ri)scoperta della rivista sexy in Italia: prima tappa1946-1959: miss, dive e stellineIntroduzioneAmanti del glamour e semplici curiosi/e… Maestro Lindo (cioè chi scrive) è entusiasta di avervi come compagni/e nella prima tappa di questo viaggio nel tempo, tra le mille seduzioni (rigorosamente virtuali!) della sexy-editoria nostrana, dalle sue origini all’inizio degli anni ’80. Ma bando alle ciance… che il viaggio abbia inizio! |
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…dalle macerie a Miss ItaliaNel 1946 la 2a guerra mondiale era finita da poco, e l’Italia era un paese in ginocchio, ancora lacerato da profonde divisioni. Ma c’era già molta voglia di ripartire, di ricostruire, di ritornare a sorridere e ad apprezzare quanto di bello la vita può offrire. La celebrazione della bellezza femminile non rimase esclusa da questa rinascita. Proprio nel 1946 infatti si svolse a Stresa la prima edizione del concorso di Miss Italia - promosso da Dino Villani - e Rossana Martini prevalse su Silvana Pampanini. L’edizione del 1947 sarebbe rimasta nella storia: vinse Lucia Bosè, ma tra le concorrenti c’erano anche Gina Lollobrigida, Silvana Mangano, Eleonora Rossi-Drago, Gianna Maria Canale… uno splendido parterre di “perdenti”! Esse costituivano inoltre un’importante fonte di lavoro sia per i fotografi che – di conseguenza - per le loro muse… di sola arte e bellezza è difficile vivere nella società moderna… qualche soldarello è indispensabile! Ma avventuriamoci in mare aperto… Francia 0 – Italia 2 (pezzi)…Sul finire degli anni ’40 la ricostruzione, nel nostro paese ed in generale in Europa, procedeva alacremente, e cominciava ad esserci nelle tasche dei maschietti qualche soldarello da destinare, ogni tanto e senza scialare troppo, a spese voluttuarie…
I pochi che in Italia sapessero dell’esistenza di “Paris-Hollywood”, potevano procurarsela in due modi: varcando il confine o acquistandola clandestinamente da coraggiosi edicolanti che in nome del progresso (e del profitto…) se la facevano arrivare sottobanco. Tutto ciò presentava dei rischi: nell’Italia di allora infatti chi veniva pizzicato a vendere riviste del genere poteva dover chiudere bottega o anche peggio (una multa era comunque garantita), e chi veniva pescato a comprarle o detenerle veniva come minimo strigliato per bene dalla “buoncostume” (ovviamente con confisca del materiale incriminato)… Insomma, tempi duri per gli erotomani virtuali! Però allora si poteva andare al “casino” (e questo, tra l’altro, limitava certamente la domanda di riviste sexy nel nostro paese in quel periodo)… Questo discorso ci porterebbe su terreni insidiosi… restiamo alle nostre riviste!!! Sta di fatto che le stupende visioni di cui sotto, in Italia, sono state privilegio di pochi…
La via italiana al glamour: “Follie!”, “Mascotte” & C.Ad ogni buon conto, tra la fine degli anni ’40 ed i primi anni ’50 anche da noi un nuovo tipo di riviste fece il suo debutto. Con estrema prudenza, certo… Santa Romana Chiesa e la censura di stato vigilavano!!!
La rivista “77 - Settantasette” (titolo vagamente allusivo…), che debuttò sul finire del 1956, costituisce un’interessantissima bizzarria nell’avanguardia dell’editoria “proto-sexy” nostrana. Nelle copertine di “77” non appaiono infatti né figure intere, né mezzi busti… solo trionfali primi piani di un gran bel paio di gambe femminili, dotate ovviamente di scarpe con tacchi a spillo e di calze di nylon… Una rivista “proto-fetish” all’italiana??? Il sottotitolo però recita: “La rivista di Lui e Lei”… che c’entra? Se ci si addentra nella rivista, il mistero si infittisce! Troviamo in un’unica accozzaglia: fotoservizi che farebbero la gioia di ogni amante delle estremità inferiori femminili e degli accessori relativi (guardare per credere!); classiche foto di dive e stelline; interviste contrapposte a due personaggi famosi, uno maschile ed uno femminile; fotoservizi su cinema, cabaret e spettacoli affini; servizi su calciatori e pugili; servizi di moda (non-fetish); servizi che definirei “sexy-ridanciani”… insomma, un vaso di Pandora!!! Di “77” ho trovato per caso tre numeri… confesso che ignoro quanto un simile delirio editoriale possa essere durato, nell’Italia di allora…
Ma – bizzarrie di “77” a parte – come era fatta una rivista “proto-sexy” di allora?
Indispensabili le bellone in 2a, 3a e 4a di copertina (quest’ultima di solito era a colori). Spesso c’era un paginone centrale a colori (ovviamente dedicato ad una bellona!).
Una particolarità veramente carina delle riviste “proto-sexy” italiane di quel periodo sono, a mio parere, dei fotoservizi che definirei “sexy-ridanciani”… ne potete vedere in basso alcuni stupendi esempi!!!
Interessantissimi sono anche alcuni tentativi di “glamour alternativo-sperimentale”… ovviamente questi sotto vengono da “77”!!! Lascio a voi il giudizio sulla loro riuscita… Prego notare la giovanissima Rosanna (o Rossana?) Schiaffino!!!
Insomma… nelle sexy-riviste italiane del tempo si poteva trovare bellezza femminile in abbondanza, e pure una buona quantità di sano senso dell’umorismo (che purtroppo è scomparso quasi completamente dai prodotti della sexy-editoria, e non solo in Italia…). Però… niente nudità!!! Bisogna però avere fiducia e pazienza… la navigazione sarà infatti ancora lunga.
Da Silvana a Claudia: icone della bellezza italianaQuesta sezione e quelle che seguono hanno due scopi:
Ovviamente ho dovuto fare delle scelte (con dolorose esclusioni, alcune derivanti dal fatto che non avevo nessuna immagine decente nelle mie riviste). Ho cercato di non andare sullo scontato (la Lollo e Sofia le avrete viste mille volte, quindi non ci sono). Buona visione!
Una splendida Silvana Mangano, ancora nella fase pre-sofisticata, fotografata ai bordi della piscina della sua villa romana. Come potete vedere, negli anni ’50 non era affatto disdicevole per una diva non depilarsi le ascelle!!!
Una delle perdenti di Miss Italia 1947, la conturbante Eleonora Rossi-Drago, poi datasi al cinema, e la vincente dell’edizione 1956, la “simil-Lollo” Nives Zegna, poi diventata una delle prime icone televisive italiane.
Da un’isola che mi è molto cara, la Sardegna, la bellezza esotica e misteriosa dell’attrice Maria Frau (per quanto riguarda la familiarità con la depilazione, vale il discorso fatto per la Mangano…).
Nella seconda metà degli anni ’50 si affermò anche in Italia il modello di bellezza “alla Audrey Hepburn”: qui è rappresentato da Antonella Lualdi (che forse rispetto ad Audrey manca un po’ di classe, ma mette sul piatto curve decisamente più morbide…).
La magia della bellezza italiana sta anche nella sua varietà: abbiamo anche le bionde, e non sono certo sbiadite!!! Ecco una giovane e magnifica Virna Lisi (occhio ai “proto-hot-pants” nella foto di sinistra!)
L’aristocratica bellezza di una Rossana Podestà al massimo del suo splendore (per l’occasione senza peplum d’ordinanza).
Da poco arrivata in Italia dalla natia Tunisi, una giovanissima e ruspante Claudia Cardinale, che per il momento campa posando per i fotoromanzi… ma la fama è dietro l’angolo!!! Straniere d’ItaliaNell’Italia degli anni ’50 l’industria cinematografica era molto florida, tanto che dall’estero venivano per interpretare i nostri film stelle affermate e (soprattutto) stelline a caccia di gloria. Ad alcune di loro, come alla svedese Anita Ekberg (sì, proprio lei, l’Anitona di Fellini, quella del bagno nella Fontana di Trevi de “La Dolce Vita”), abbiamo donato una celebrità più o meno duratura. Altre, talvolta anche molto brave e/o molto belle, non hanno resistito al logorio del tempo, e sono oggi note solo ai cinefili, o a chi quegli anni li ha vissuti ed ha visto i loro film. Quella birba di BB invece ci ha sempre considerati troppo conservatori…
L’attrice algerina Kerima divenne un sex-symbol nell’Italia dei primi anni ‘50 grazie alla sua sensuale interpretazione di “La Lupa” di Lattuada nel 1953. Qui è fotografata per “Tempo” da uno dei più affermati fotografi glamour italiani dell’epoca, Paolo Costa, che lavorava anche per “Le Ore” e “Mascotte”.
Dalla Grecia arriva invece la formosa Yvonne Sanson, regina del melodrammone all’italiana (su tutti “Catene” del 1949 e “Tormento” del 1950, entrambi di Matarazzo): artisticamente parlando forma una gran coppia con Amedeo Nazzari. La “Bomba di Brooklyn” Abbe Lane viene sganciata in Italia (assieme al marito, il musicista Xavier Cugat) a metà degli anni ’50: mieterà schiere di vittime dagli schermi del cinema e della TV, a suon di sensuali mambo e scatenati cha-cha-cha. Qui la vediamo in un insolito fotoservizio “glamour-bucolico”.
Isabelle Coray (o Corey, per altri), stupenda francesina tutto pepe, arriva al successo in “Souvenir d’Italie” (1957) di Pietrangeli, interpretando poi film romantico-sentimentali e “peplum” fino ai primi anni ’60. Qui è fotografata dal grande Patellani.
Paolo Costa non se la sente (o non riesce?) a depotenziare fino agli usuali standard di “Tempo” il “sessappiglio” esplosivo e un po’ torbido della mitica attrice-ballerina cubana Chelo Alonso, regina della danza del ventre e svestita (per quanto allora possibile) interprete di cultissimi film storico-avventurosi.
Per finire, un omaggio ad una delle più belle e sfortunate straniere d’Italia del periodo, Belinda Lee, l’inglese dagli occhi di smeraldo. Giunta in Italia nel 1957, dotata di rispettabili doti recitative, morì tragicamente in un incidente stradale in California nel 1962. Alla guida dell’auto il regista Gualtiero Jacopetti, che sopravvisse per regalarci i suoi pseudo-documentari bizzarro-sexy-horror “Mondo Cane N° 2”, “Africa Addio” e “Addio Zio Tom”… Ma se si fosse salvata Belinda??? Stelle, strisce e stellineCon Hollywood in casa, non c’era grande motivo per le stelle e stelline made in USA di venire in Italia, tranne forse che per farci le vacanze… ma niente paura, ci pensavano “Follie!”, “Mascotte” & C. a portarcele a casa, direttamente dai giardini e dalle piscine delle mega-ville di Hollywood o Bel-Air, o dalle spiagge di Miami e Malibu… Alcune erano dive famose (come Cyd Charisse o Esther Williams) o lo sarebbero diventate (prego notare una giovanissima Natalie Wood con costumino da bagno leopardato!!!), altre lo erano molto meno o per nulla ma… chissenefrega, erano comunque dei gran pezzi di figliola e non amavano coprirsi molto!!!
Divette, che passione!!!Nel mondo del glamour la novità ha sempre un fascino particolare, direi ancor più che in altri ambiti, dato che essa è necessariamente costituita da una giovane e bella fanciulla che deve mettere in luce le proprie doti, e quindi… vestirsi tendenzialmente poco!!!
Una volta che c’erano gli ingredienti di cui sopra, il resto doveva essere abbastanza semplice: una volta raggiunto il teatro di posa assieme al fotografo, via gli abiti di troppo, sfoderare tutto il proprio fascino e sex-appeal e click! click! click! il gioco era fatto… tempo qualche settimana e si appariva su “Mascotte” o – le più belle, brave e fortunate – su “Le Ore” o su “Tempo”. Le foto che seguono sono un omaggio a tutte le belle fanciulle che, con grinta e desiderio di emergere, hanno passato la trafila di cui sopra. Alcune di quelle che vedete sono diventate famose, e vengono ricordate ancora oggi; altre no, ma sulla rivista ci sono finite anche loro, e quindi brave lo stesso!!! Un grazie infine, ovviamente, anche a chi queste foto le ha pubblicate
Una giovanissima BB sulla spiaggia di Cannes: è il 1953, le prime parti le ha avute l’anno precedente. Marisa Allasio, la mitica “Susanna Tutta Panna”, a 18 anni di età: l’anno seguente avrebbe interpretato “Poveri ma belli”. Stupendi il cappellino ed il pareo a fiorami!!!
La bella attrice israeliana Haya Hararit, dopo aver interpretato il suo primo film italiano, “La donna del giorno” di Maselli, se ne andò un po’ a spasso per l’Italia, ma dovette poi rientrare in patria. Non so dirvi se sia mai più tornata da noi. Splendido “fototesto” con ambientazione metà balneare e metà campestre.
Da Dublino a Roma, via Londra-Parigi. La grintosa irlandesina Caroline Freud, ex-moglie del figlio del fondatore della moderna psicanalisi, venne a cercar fortuna nel cinema nostrano a metà anni ‘50. Non so cos’abbia effettivamente combinato, ma i blue-jeans e i piedi non propriamente puliti sono una coraggiosa anticipazione del sex-appeal stile beatnik, che da noi si sarebbe affermato solo nel decennio successivo: un applauso alla pioniera!!! Wendy Jackson, graziosa suddita di Sua Maestà Britannica, attrice di belle speranze, esibisce le sue più che rispettabili grazie in riva al Tevere… Chissà i fischi di ammirazione dei “burini” appostati sulle spallette!!!
La bionda milanesina Cristina Gajoni nel 1959 aveva 20 anni e 3 film all’attivo, ma era pressoché sconosciuta al grande pubblico. Avrebbe avuto più fortuna nel decennio successivo. Le foto sono di Chiara Samugheo, che allora stava iniziando ad affermarsi come fotografa glamour. Negli anni ’60 e ’70 avrebbe immortalato in splendide immagini tutte le più grandi dive del cinema nostrano.
Ex-indossatrice ed ex-Miss Francia, l’attrice Irene Tunc sfodera tutto il suo charme davanti all’obiettivo di un giovane Angelo Frontoni. Non so dirvi se Irene abbia poi smesso di pendolare sulla rotta Orly-Ciampino alla ricerca della fama nel mondo del cinema (che non mi risulta abbia raggiunto… peccato, era molto carina e sfoggiava una fantastica cotonatura!!!); Angelo però sarebbe diventato in pochi anni il più grande fotografo glamour italiano di tutti i tempi. Ma avremo modo di riparlarne…
Le nostre riviste “proto-sexy” hanno sempre avuto un occhio di particolare riguardo per gli stuoli di stelline che ogni anno a Maggio – in occasione del locale festival cinematografico - calavano sulla spiaggia di Cannes da ogni angolo d’Europa (e anche da più lontano). Tutte si impegnavano al massimo nelle rituali sedute di posa in costume da bagno (i fotografi non mancavano certo), nella speranza di diventare un giorno dive del cinema. Inutile dire che la maggior parte giungeva agli occhi delle future generazioni (in caso di accurata conservazione della rivista) solo sulle pagine di “Mascotte” e affini. Brave (e soprattutto belle) lo stesso!!! Margit Cantelis era stata Miss Finlandia 1958, e l’anno dopo era venuta a cercar gloria sulla Croisette. Non ho avuto il coraggio di fare una ricerca in Internet su di lei. Però era proprio carina, dai! Delle tre attrici messicane presenti a Cannes nel 1959, Ana Berta (vero nome Anaberta Lepe) era la più giovane, e quindi vantava un palmares un po’ scarno… Gran bella figliola però, e superbo costume intero leopardato!!! Anche in questo caso ho deciso di non approfondire sulla sua successiva carriera di attrice.Una su mille ce la fa…Restando in ambito strettamente nazionale, e ponendosi obiettivi non necessariamente così ambiziosi come la fama nel mondo del cinema, la storia comunque non cambiava: ragazze mie… posate e sperate!!! Ovvio che in questo caso gli standard minimi per essere competitive erano meno stringenti che a Cannes o al Lido di Venezia. Il concedere con generosità e grinta le proprie grazie all’obiettivo restava comunque un passo fondamentale per il successo, e spesso le più generose e grintose erano proprio quelle con cui Afrodite era stata meno benevola. Purtroppo per diventare famose grinta e generosità non erano quasi mai sufficienti… ma solitamente bastavano ed avanzavano per andare su “Mascotte”! I fotoservizi sotto riprodotti sono dedicati ad alcune giovani e ruspanti bellezze nostrane. Niente paesaggi da sogno, né sguardi sofisticati; un bel fondale di carta o un muro (se in interni), qualche spiaggia popolare o altre location naif sono lo sfondo ideale per queste floride ragazzuole, che esibiscono con uno stile immediato e privo di fronzoli la loro genuina bellezza… Piaccia o no, le future dive escono anche da qui… osservare attentamente per credere
Gina Rovere: “Molti impresari di rivista quest’anno la volevano nelle loro formazioni, ma i molteplici impegni cinematografici” (non meglio specificati n.d.r.) “le hanno impedito di accettare le pur ottime offerte”… Ci fidiamo di quel che scrive “Mascotte”, ovviamente… Galattico lo sgabello!
Eliana Padè: “Nelle sere d’estate una stellina cade dal cielo. Oggi questa stellina è Eliana Padè, che con i suoi giovani anni viene a portare nuova linfa vitale al nostro Cinema”… Che il pronunciato sviluppo dei superbi seni della bella Eliana sia dovuto alla notevole quantità di linfa vitale per il Cinema in essi contenuta?
Rhea Capparelli: “Notata da un regista mentre recitava al Teatro Eliseo con Eduardo” (De Filippo, spero, n.d.r.) (…) “ha già firmato un ottimo contratto per due film” (non meglio specificati n.d.r.) “che girerà a Napoli in luglio. A Rhea Capparelli, che oltre ad essere una verace attrice napoletana, è una bellissima ed affascinante figliola” (concordo appieno! n.d.r.) “i nostri auguri per una sempre più luminosa carriera artistica”… Speriamo che non fosse una gufata!!! Bene… siamo giunti al termine della prima tappa della nostra esplorazione… BibliografiaOltre alle riviste qui riprodotte (ovvio!), ho consultato i seguenti testi. “Dizionario dei film italiani stracult”, di Marco Giusti, Frassinelli, 2004 Vi esorto inoltre caldamente a fare ricerche per ogni dove su vita, morte (speriamo di no!) e miracoli delle stelline che vi ho fatto conoscere…
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